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lunedì 15 novembre 2010

Nuovo Ristorante a Roma: Metamorfosi

A Roma è nato un nuovo ristorante. In zona Parioli, in via Antonelli proprio di fronte al mercato rionale, trova dimora Metamorfosi. A capo della brigata di cucina lo chef Roy Caceres, chef di origini colombiane trapiantato in Italia ormai da lungo tempo, punto di forza della sua cucina è la semplicità con cui propone le sue fantasiose interpretazioni, accostamenti sempre azzeccati e massima attenzione all’utilizzo di materia prima di grande livello.
Il locale è elegante ed accogliente, l’ambiente pur di sofisticata atmosfera mette a proprio agio i propri ospiti. Il servizio, mai invasivo, è preciso. La cantina propone etichette di pregio di tutto il mondo, ovviamente Italia e Francia sono protagoniste. I costi mai esagerati, permettono un escursus divertente attraverso esperienze gastronomiche mai banali, toccando non solo il palato ma la sfera emotiva di chi si siede al tavolo. Al Metamorfosi si possono trascorrere serate ricche di momenti emozionanti, ma anche consumare colazioni di lavoro alleggerendo le conversazioni di lavoro con pause de gustative notevoli.

Teramo olio e vino, le eccellenze del gusto




La provincia di Teramo è l’ultimo lembo della terra d’Abruzzo prima di sconfinare nelle Marche, ci inoltriamo in questo territorio per raggiungere Civitella del Tronto. Quando raggiungiamo la nostra destinazione, siamo rapiti dalla bellezza del luogo, l’entusiasmo che i panorami provocano nel nostro animo è indescrivibile. Siamo a Civitella del Tronto, in città si entra a piedi attraverso l’arco di una porta antica, subito ci troviamo sulla piazza principale del borgo. La giornata è limpida e tersa, il nostro sguardo compie una panoramica, come fosse l’obiettivo di una cinepresa, immediatamente il fiato viene a mancare.
La vista trasmette al cuore emozioni intense: davanti a noi il Gran Sasso, sullo sfondo il gruppo della Maiella poi sotto ai piedi delle montagne il mare. La cittadina ci invoglia immediatamente a compiere un giro fra le sue vie, strette e intersecate tra loro, come fosse una scenografia cinematografica studiata a tavolino. Gli archi di pietra aprono il percorso verso scale e discese affascinanti, attraversando le quali sembra di rivivere momenti che risalgono al Medio Evo, epoca in cui la città fu fondata.
Inerpicandosi per gli stretti vicoli si arriva ai resti della fortezza borbonica, che fu ultimo baluardo della resistenza del regno prima di cedere all’esercito piemontese che fece di Campania e Abruzzo regioni del regno d’Italia.
Siamo qui per partecipare a un evento che promette di celebrare due prodotti delle eccellenze teramane: Il Montepulciano d’Abruzzo e l’olio della provincia, il teatro dell’evento già è una garanzia per il successo finale.
L’evento si svolge in tre momenti, il primo è un concerto di arie napoletane eseguite dalla cantante Silvia Regazzo e il pianista Alessandro Tortato, la scelta del repertorio si è dimostrata indovinata, ed ha anche offerto momenti di alto livello musicale.
Il secondo segmento è stato quello dedicato alla degustazione del Montepulciano d’Abbruzzo, un viaggio attraverso il vino di otto aziende della provincia. L’idea vincente è stata quella di proporre l’assaggio di vini visti da lontano, cioè vini invecchiati almeno dieci anni, e commentati da produttori di altre regioni: l’alto atesino Martin Foradori, il piemontese Stefano Moccagatta e il siciliano Alessio Planeta. Il percorso è stato coordinato dal sommelir Paolo Lauciani e dall’enologo Paolo Vagaggini, il risultato è stata una approfondita ed esauriente disanima dei migliori prodotti della provincia di Teramo. A fine serata tutti a cena da Zunica, illuminato ristoratore di Civitella, dove abbiamo assaggiato, fra tante cose, uno stupendo panino con la porchetta.
Il giorno successivo a Morro d’Oro, invece, è stato dedicato alla degustazione dell’olio, il professor Leonardo Seghetti ha guidato il percorso tra le D.O.P delle colline teramane con sagacia e puntualità, a volte toccando momenti intensi valorizzando il lavoro di quei coltivatori che quotidianamente affrontano difficoltà risolvibili solo a prezzo di enormi sacrifici.
Lo sforzo organizzativo ha fatto si che l’intera manifestazione abbia raggiunto il risultato sperato: far apprezzare i meravigliosi prodotti della provincia, anche a coloro che ignoravano tanta valenza di un territorio prezioso per il settore agroalimentare nazionale.